BPER, arriva il ‘piano e-volution’ che promette dividendi per 1 mld. Utile al 2025 per 800 milioni
Fredda accoglienza sul mercato del nuovo piano BPER e-volution, quello post acquisizione di Banca Carige. Questa mattina il titolo della banca, tra i peggiori del Ftse Mib, indietreggia di quasi il 5% a 1,86 euro. Un business plan che, a detta della società, prevede “un’evoluzione verso un modello di business multi-specialista e capital light, in grado di valorizzare la scala nazionale del gruppo, le fabbriche prodotto e i canali distributivi specializzati, grazie anche a una profonda trasformazione tecnologica e digitale”.
I numeri del nuovo piano: con dividendi attesi per oltre 1 mld
Il nuovo piano, illustrato questa mattina a Milano, prevede al 2025 un utile netto pari a 800 milioni di euro con un Rote, ovvero un ritorno sul capitale tangibile, superiore al 10%. Da precisare che il piano, come ha indicato la stessa banca, si basa su assunzioni complessivamente conservative sullo scenario macroeconomico, con una progressione dei tassi inferiore rispetto alle stime di mercato. “Il piano di Bper si caratterizza per target al 2024-25 complessivamente consistenti con le nostre attese – segnalano da Equita -. Includendo la contribuzione di Carige e le sinergie attese dalla business combination (155 milioni lordi a regime rispetto ai 120 milioni attesi), il piano al 2024-25 prevede anche un margine d’interesse di circa 1,950 miliardi contro i 2,022 miliardi attesi dalla sim e un utile operativo di 1,84 miliardi (attese Equita a 1,746 miliardi).
La posizione di capitale, si legge nella nota, è prevista rimanere elevata, con un Cet1 ratio Fully Phased maggiore del 13% al 2025, supportata dalla forte generazione di utili che permetterà di incrementare significativamente la remunerazione agli azionisti, con un pay out ratio previsto al 50% nel 2025. Con un monte dividendi pari ad almeno 1 miliardo di euro da distribuirsi nell’orizzonte di piano. Per quanto concerne i crediti deteriorati, l’Npe ratio lordo che si attesta ora 4,9% ma dovrebbe passare al 3,7% nel 2024 e al 3,6% nel 2025. Su quest’ultimo fronte l’a.d. Montani ha sottolineato che “saranno cedute le attività non-core, tra cui la piattaforma di gestione degli Npl che ci consentirà di fare ulteriori significativi progressi nell’attività di derisking, raggiungendo un Npe ratio lordo stabilmente sotto il 4% per tutto il periodo di piano”.
Le due direttrici di sviluppo
BPER ha messo in evidenza che il piano si muoverà su due importanti direttrici di sviluppo. La prima riguarda le “operazioni straordinarie, volte a rafforzare ulteriormente la posizione competitiva a livello nazionale e garantire una maggiore focalizzazione sulle attività core del gruppo, mediante anche cessioni e deconsolidamenti di asset non strategici che consentiranno di liberare capitale per oltre 500 milioni da destinare allo sviluppo del business”. Tra queste operazioni viene citata l’acquisizione del Gruppo Carige (il cui processo di integrazione è previsto completarsi entro la fine del 2022) con conseguente incremento della scala nazionale del Gruppo BPER in territori ad oggi limitatamente presidiati e aumento della base di clientela del 20%, superando così, con gli oltre 800 mila clienti di Carige, i 5 milioni di clienti. L’operazione “consentirà di migliorare la redditività prospettica con benefici anche sul fronte della qualità del credito e posizione di capitale, a conferma della sua forte valenza strategica e industriale”, segnala la banca guidata da Montani. Sono state identificate importanti sinergie per un totale di 155 milioni lordi, che si dispiegheranno al 100% al 2024 e al 50% già nel 2023.
La seconda riguarda le “leve di crescita organica, suddivise in 5 ambiti progettuali funzionali all’evoluzione verso un nuovo modello di business multi-specialista di BPER in ottica capital light, attraverso la valorizzazione delle fabbriche prodotto strategiche e un forte impulso alla digitalizzazione”.
Da segnalare inoltre che il numero delle filiali verrà ridotto, procedendo con la vendita di 600 sportelli entro il 2024 (-29% rispetto a fine 2021), di cui 140 già realizzate. Mentre sul fronte del personale sono previsti interventi di uscita per 3.300 risorse a fronte di 1.450 nuove assunzioni dal mercato.
Montani, crescita redditività supportata anche da sinergie da integrazione Carige
“La crescita della redditività complessiva sarà supportata dalle importanti sinergie derivanti dall’integrazione di Banca Carige, che abbiamo quantificato in oltre 150 milioni di euro lordi a regime, a conferma dei solidi presupposti industriali alla base dell’operazione. L’aumento degli utili sarà accompagnato da un incremento della remunerazione agli azionisti, con un payout ratio al 50% nel 2025 e un monte dividendi pari a circa 1 miliardo di euro che verranno distribuiti nell’arco di piano, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale. Il nuovo piano ci consentirà di evolvere verso un modello di business più focalizzato sulle attività core, valorizzando al meglio le nostre fabbriche prodotto, con una maggiore efficienza e un forte impulso alla digitalizzazione guidato da logiche di sostenibilità a beneficio di tutti gli stakeholder”, ha dichiarato l’amministratore delegato di BPER, Piero Luigi Montani, commentando il nuovo piano industriale 2022-2025 che “delinea una nuova fase di sviluppo del gruppo”.